martedì 25 novembre 2014

Impariamo a leggere le etichette alimentari: la farina integrale.



Sappiamo veramente riconoscere cosa compriamo?

È vero! Fare la spesa è sempre più difficile! Seguire il buon senso è poi sempre più costoso e faticoso! Se poi hai un'amica come me che fa la spesa guardando ogni etichetta, e bocciando le cose che metti nel carrello, beh è un incubo!



Ma a volte basta poco e sinceramente mi sento più tranquilla quando so cosa sto mangiando. Solitamente l'etichetta riporta la lista completa degli ingredienti, la tabella nutrizionale, le modalità di conservazione, l'origine del prodotto e i termini di scadenza.



Qualsiasi produttore è obbligato a mettere:
  • nome del prodotto
  • elenco degli ingredienti
  • quantitativo 
  • termini di scadenza
  • azienda produttrice
  • lotto di appartenenza
  • modalità di conservazione e eventualmente utilizzo

Come leggere gli ingredienti e anche il famoso INCI International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ?
Gli ingredienti sono sempre indicati per ordine decrescente di quantità. Come prevede la legge, il primo ingrediente sarà il più abbondante e l'ultimo il meno presente.
Perciò leggere già solo l'ordine degli ingredienti ci aiuta a comprendere cosa stiamo mangiando.
Ma cosa più importante: mai fidarsi dell'immagine della confezione che tanto vanta naturalezza e qualità!
Avviene ormai da tempo che chi si interessa a ciò che mangia decide di comprare prodotti che contengono farina integrale, visto il risaputo precario apporto alimentare della farina bianca. 
Difatti questa non ha quasi più niente di naturale in quanto è stato privata di 2 parti fondamentali del seme del grano: la crusca all’esterno ed il germe all’interno. Come ha affermato dal Dott. Berrino alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi. Ovviamente andando contro numerose idee sull'alimentazione che hanno trovato spazio fino ad ora. In realtà ci si potrebbe trovare di fronte a una serie di prodotti che pur nominati integrali, non lo sono affatto.  Purtroppo è legale!! Secondo la legge n.187 del 9 febbraio 2001 una farina può definirsi integrale quando il tasso di ceneri, cioè i minerali, è compreso fra 1,30 e 1,70 su cento parti di sostanza secca. In "soldoni" vuol dire che si può scrivere integrale anche per un prodotto che ha farina raffinata con aggiunta la crusca, semplicemente per dare il colore più scuro. 

Perciò che fare? La cosa più importante è sempre leggere l'etichetta e poi vedere che la base sia farina integrale e non bianca 0 - 00. 

Spero di essere stata utile!!! Per me, che cerco sempre di comprare prodotti realmente integrali, fare un po' di ricerche a riguardo, il sapere di non cascare nelle solite prese in giro, mi tranquillizza su ciò che mangio!!



A casa nostra, nel caffellatte non ci mettiamo niente: né il caffè, né il latte"  (Totò – attore italiano – in "Miseria e nobiltà")



http://www.salute.gov.it/
"Le Invasioni Barbariche" del 10/02/2012